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De Signs Arezzo / vol.1

De signs, il titolo di questa pubblicazione rievoca l’argomentativo latino dē signo, cioè che tratta del segno, in inglese il termine traduce progetto ma anche disegno e disegno è la disciplina nella quale nel Rinascimento si comprendevano le arti della pittura, scultura e architettura, e segno e disegno, pittura, scultura e architettura qui si compendiano per tentare di definire il paesaggio urbano di una città toscana.

Il luogo detta le condizioni di forma, colore, proporzioni e funzioni del costruito; le materie del territorio, la cultura, gli strumenti plasmano gli edifici e influenzano l’urbanistica. Lo studio dei costituenti e un’ingegneria inversa servono per definire modalità costruttive, risalire alle cave di estrazione, riscoprire tecniche tradizionali, strumenti, metodologie, conoscere le normative dell’epoca e soprattutto comprendere finalità e ambizioni.
L’insieme di tutto questo costituisce il modus costruendi e l’adesione dell’edificato alle genti che lo vivono rappresenta il genius loci dove risiede la tipicità e ricchezza che ciascun nucleo urbano esercita su chi vi vive e che viene percepito da chi lo visita. Leon Battista Alberti definiva questa emozione inconscia concinnitas.
La forma rappresenta il primo impatto che il fruitore ha di un contesto; i volumi, i profili, le sagome che si stagliano contro il fondale rappresentato dal territorio e dal cielo sono si imprimono nei confini del campo visivo; la materia è espressione del luogo, rappresenta l’estensione dal paesaggio al costruito e come tale è vissuta come naturale; la luce e l’ombra definiscono i valori percettivi e conducono l’attenzione verso dettagli e accenti; la tonalità nelle diverse stagioni e ore della giornata influenza il colore della materia e delle tinte e influisce emotivamente nell’anima di chi osserva.
La pubblicazione rimarca l’aspetto identitario legato all’aspetto formale, materico e cromatico di Arezzo.
Le immagini cercano profili e contrasti inusuali ma presenti, analizzano dettagli che percepiamo subliminalmente, entrano prepotentemente dentro il colore delle superfici, ne esaltano la cromia estraendolo dal contesto, evidenziano assonanze e contrasti, la luce è sfruttata per definire dominanti e complementarità. L’analisi che si offre dichiara l’attenzione e il rispetto per l’anima che la città comunica a chi riesce a vederla. Un prezioso documento che immortala e documenta Forma, Materia e Colore di una città toscana e stimola un consapevole e corretto approccio per mantenerne identità e genio.